Cava de’ Tirreni è un’antica e storica città, costituita da più di venti villaggi, che le conferiscono la caratteristica di “città stellare”.
I suoi primi abitanti furono i Tirreni, la cui presenza é documentata da reperti di archeologia custoditi nel Museo della Badia Benedettina.
In epoca romana, Cava de’ Tirreni fu luogo di villeggiatura della nobiltà di Roma e successivamente abitata dai Longobardi, la cui civiltà é tuttora testimoniata da una serie di antiche Torri costruite per il Gioco dei Colombi.
Agli inizi dell’XI secolo, il nobile longobardo Alferio Pappacarbone fondò l’Abbazia Benedettina della SS. Trinità di Cava de’ Tirreni, divenendo uno dei centri religiosi e culturali più vivi dell’Italia meridionale, tanto che a Salerno, Bari, Taranto, Roma, in Sicilia ed in Palestina si trovavano abbazie, priorati, monasteri, chiese o paesi governati dalla Congregazione di Cava.
Nel XIV e XV secolo si sviluppò il Borgo Scacciaventi, pregevole esempio di centro commerciale, caratterizzato da una lunga via, fiancheggiata da portici e da storici palazzi porticati.
Il 7 agosto del 1394, Papa Bonifacio IX, con una bolla, elevò “le terre de la Cava” alla dignità di città. Nacque allora il toponimo la Cava, denominazione che solo dopo l’unità d’Italia fu modificata nell’ attuale Cava de’ Tirreni.
Dal XVIII secolo Cava de’ Tirreni fu meta di viaggiatori che diedero vita al Grand Tour.
Visitarono la città di Cava tra gli altri Goethe e Kniep (1787), Hackert (1792), Coignet (1821), Walter Scott (1831) e William Gell (1831).
Nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, Cava de’ Tirreni è stata sede del Governo greco in esilio di Papandreou e quindi capitale della Grecia, da settembre al 17 ottobre 1944.
Il governo greco godeva della protezione degli inglesi e Churchill, Primo Ministro inglese, scelse la città di Cava de’ Tirreni per motivi strategici. Il presidente Papandreou alloggiava presso Villa Ricciardi mentre tutti i ministri, rappresentanti del Governo, alloggiavano presso l’Hotel Victoria Maiorino, che era anche la sede del Governo e dove si svolgevano le riunioni presiedute da Papandreou.
Di quel governo faceva parte anche Giorgios Seferis, statista e poeta che successivamente diventerà premio Nobel per la letteratura nel 1963 e che scrisse durante il suo soggiorno presso l’Hotel Victoria Maiorino una struggente poesia: “Ultima tappa – Cava de’ Tirreni, 5 ottobre 1944”.